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Cantina di Montalcino

Cantina di Montalcino Rosso di Montalcino 2022

Rosso fermo

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Denominazione Rosso di Montalcino DOC
Formato 0,75 l
Grado alcolico 13.5% in volume
Area Toscana (Italia)
Vitigni 100% Sangiovese
Affinamento In botti di rovere di Slavonia per 7-8 mesi.
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Perfume

Profumo

Al naso l’impatto è intenso e persistente, di qualità fine, piuttosto avvolgente.Profumo fruttato di ciliegie e frutti a bacca piccola con more e ribes, con un finale speziato.

Color

Colore

Alla vista si presenta di colore rosso rubino deciso, piuttosto fitto, limpido, con archetti stretti.

Taste

Sapore

In bocca la struttura è corposa: di buona intensità e lunga persistenza, si caratterizza per il bell’equilibrio formatosi fra alcol, tannini e acidità. Piacevole il finale gustativo.

Servire a:

16 - 18 °C.

Longenvità:

05 - 10 anni

Tempo di decantazione:

1 ora

Vini Rossi Giovani

Produttore
Cantina di Montalcino
Da questa cantina
  • Anno di avviamento: 1975
  • Enologo: Riccardo Pucci
  • Bottiglie prodotte: 500.000
  • Ettari: 160
L'origine del nome Montalcino sembra derivi da "Mons Ilcinus", che significa "monte dei lecci", alberi che in effetti ricoprono ancora oggi una larga parte del territorio comunale. Il paese si trova arroccato sulla parte più alta del colle e, nel passato, era l'ultimo centro abitato che si trovava in territorio salubre, subito prima dell'inizio della zona paludosa della Maremma, che era infestata dalla malaria. Dopo la battaglia di Montaperti, inizia la predominanza senese sulla città che è ancora oggi molto chiara, dalle costruzioni come la Fortezza e il Palazzo Pubblico che furono i segni tangibili di tale potere. Le prime testimonianze certe dalle quali è possibile rilevare la fama di Montalcino quale territorio privilegiato per la produzione di vino risalgono alla fine del Quattrocento.
Si tratta di una vasta serie di documenti quali lettere, diari, richieste d'acquisto che fanno comprendere quanto fosse ricercato il vino prodotto nel territorio. Ma non si trattava di vino rosso, com'è lecito pensare considerata la fama raggiunta oggi dal Brunello, bensì di Moscadello, un vino bianco dolce. Il termine "Brunello", che sembra derivi dalla colorazione scura assunta dal vino dopo la vinificazione e l'invecchiamento, compare per la prima volta verso la metà dell'ottocento. E' un momento importante per la viticoltura italiana, poiché si stanno per compiere importanti progressi in campo enologico, che vanno ad affiancarsi ad un mutato gusto della popolazione, che tende ad avvicinarsi maggiormente a quello odierno.
Il vino rosso prodotto in zona nasceva, come del resto in gran parte della Toscana, da un uvaggio composto da Sangiovese, chiamato localmente "Brunello", Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo oltre ad una piccola selezione di uve bianche, fra le quali non mancava la Malvasia. Si otteneva così un vino pronto, fragrante, non adatto all'invecchiamento. Il cambiamento radicale si ha verso la fine dell'Ottocento, quando si abbandona la strada dell'uvaggio, per percorrere quella del monovitigno, una selezione di sangiovese tipica di Montalcino. Cambia completamente la struttura, e da vino serbevole, di pronta beva, si trasforma in prodotto complesso, dotato di nerbo e gran corpo. Il Brunello prende forma, ma prima che diventi un prodotto conosciuto nel mondo, si devono aspettare molti anni. Dapprima la guerra, poi la fillossera, ancora la guerra: sono tutti eventi che ritardano lo sviluppo della produzione, tanto che fino agli anni Cinquanta ci si limita a commercializzare solo poche migliaia di bottiglie. E' grazie al boom degli anni Sessanta, ai primi investimenti fatti nelle vigne che il "fenomeno Brunello" comincia a prendere corpo. Risalgono a quest'epoca l'attribuzione della DOC e la costituzione del Consorzio di Tutela, che accompagnerà poi il Brunello all'approvazione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 1980, primo vino italiano a fregiarsi di tale riconoscimento.

In questo contesto, ritenuto perfettamente favorevole alla coltura della vite, opera la Cantina di Montalcino, l'unica struttura a carattere cooperativistico che risulta in attività nella zona ilcinese. Fondata nel 1975, è stata rilevata dalle Cantine Leonardo nel 1990. Conta 90 soci conferitori, che con i loro terreni coprono una superficie di 108 ettari di terreno. La cantina ha sede in Val di Cava, una delle più belle e dense di fascino della zona, dove risiedono molte delle aziende che conferiscono le uve. Nel corso dell'anno, enotecnici di grand'esperienza ed agronomi di provata capacità collaborano attivamente con i soci, allo scopo di ottenere un uva di ottima qualità. L'obiettivo è di far arrivare alla cantina un frutto in ottimo stato di conservazione, perfettamente maturo e ricco di tutte le sostanze che permettono un giusta vinificazione.Si tratta così di intendere il concetto di cantina cooperativa in chiave moderna, al passo con i tempi, così come è già attuato in molte aziende operanti nei paesi definiti del "Nuovo mondo", che si stanno affermando sui mercati internazionali. Si vuole così stimolare i conferitori ad una produzione sempre più accurata, con il supporto tecnico dell'azienda, garantendo una migliore remunerazione delle uve che rispondono agli standard qualitativi più alti.
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A perfect match for roast meat dishes, cheese and red meats. It makes a good partner for mature cheeses, especially Pecorino or Parmesan style cheese.

Pasta
Carne
Selvaggina
Formaggi
Formaggio stagionato
Maiale

Nome Cantina di Montalcino Rosso di Montalcino 2022
Tipologia Rosso fermo
Classificazione Rosso di Montalcino DOC
Annata 2022
Formato 0,75 l
Grado alcolico 13.5% in volume
Vitigni 100% Sangiovese
Nazione Italia
Regione Toscana
Produttore Cantina di Montalcino
Ubicazione Le zone collinari del comune di Montalcino
Temperatura di fermentazione 28-30 °C
Vinificazione In rosso con macerazione delle bucce per 10 giorni circa. Macerazione media per trovare il giusto rapporto struttura profumo, fermentazione a temperatura di 28-30 °C.
Affinamento In botti di rovere di Slavonia per 7-8 mesi.
Allergeni Contiene solfiti