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Argiolas

Argiolas Cannonau di Sardegna Costera 2022

Rosso fermo

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Denominazione Cannonau di Sardegna DOC
Formato 0,75 l
Grado alcolico 14.5% in volume
Area Sardegna (Italia)
Vitigni Bovale, Cannonau, Carignano
Affinamento Fermentazione malolattica in vasche di cemento vetrificato ed evoluzione in piccoli fusti di rovere per 8-10 mesi. Breve affinamento in bottiglia.
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Perfume

Profumo

Intensamente vinoso, tipico del Cannonau.

Color

Colore

Rosso rubino intenso con sfumature granata.

Taste

Sapore

Caldo, rotondo, di buona struttura ed ottimo equilibrio.

Servire a:

14 -16 °C.

Longenvità:

05 - 10 anni

Tempo di decantazione:

1 ora

Vini Rossi Corposi e Molto Maturi

Produttore
Argiolas
Da questa cantina
  • Anno di avviamento: 1938
  • Enologo: Mariano Murru
  • Bottiglie prodotte: 2.000.000
  • Ettari: 230
L'autunno del patriarca ha il sapore dolce dell'Angialis, lo sguardo morbido delle colline di Serdiana, il ricordo antico de "is scricchillonis", i grappolini che restavano nella vite dopo la vendemmia e cha da bambino Antonio vendeva alla festa di Serdiana. Antonio Argiolas, classe 1906, era un bambino quando lavorava il campicello davanti alla sua scuola e coltivava con amore fiori e pomodori per poi regalarli al maestro. Sapeva già da allora che la forza poteva venirgli soltanto dalla terra e dall'abilità nel vendere, ereditata dal padre Cicito, proprietario e commerciante di Serdiana a fine ottocento.

Fu così che Antonio crebbe, partì soldato ed al rientro cominciò ad aprire i suoi orizzonti. "Ho fatto di tutto, il viticoltore e l'agricoltore, il commerciante di lana e di cereali e il venditore di formaggi. Sono partito da zero, anzi: da quelle cinquecentomila lire prestate da un amico e da quei quattro ettari messi a vigneto in un terreno non mio, con l'idea che ogni anno sarei riuscito ad impiantare in più qualche ettaro di vigneto". Lavorando giorno e notte passano gli anni e aumentano gli ettari. Con i guadagni dell'attività commerciale Antonio Argiolas compra vigneti senza vendere mai un solo ceppo. Nasce la cantina, un frantoio, un piccolo caseificio. E arriva la guerra. In quegli anni terribili Antonio continua a lavorare e nell'estate del 1946 arrivano anche i due gemelli Franco e Giuseppe che al conseguimento del diploma operano una scelta netta, univoca: la viticoltura ed il vino, a cui dedicare, in maniera diversa ma non meno coinvolgente ragione e sentimento, i giorni del lavoro e quelli della festa. Antonio Argiolas è stato per più di settanta anni il fulcro dell’azienda, il legame tra tradizione e innovazione. Ed oggi dopo la sua morte il suo pensiero guida figli, nipoti, collaboratori e tutti quelli che lo hanno conosciuto.

Prima la vendemmia, poi il frantoio e infine la matematica, l'italiano, la storia. Questi gli interessi che scandiscono la vita di Franco e Giuseppe fino al diploma. Al loro ingresso in azienda i due fratelli Argiolas acquisiscono ancora terreni e vigneti a Selegas, Guamaggiore, Siurgus e sentono la necessità di dare una forte identità al loro vino che, fino ad allora caricato in cisterne, finisce anonimo in Francia, annata dopo annata. Decidono di cambiare filosofia e di unire alla passione imprenditoriale del padre il rigore della ricerca ed il gusto dell'innovazione. Sono gli anni dello scandalo del metanolo e la svolta ha una accelerazione improvvisa: estirpare tutti i vigneti e vivere tranquillamente o intensificare la produzione. I gemelli non hanno dubbi e decidono di posizionare sul mercato i vini Argiolas.

Avviano la nuova Cantina affidando la produzione a Giacomo Tachis ed al giovane enologo Mariano Murru. Fra rispetto della tradizione e modernità, rigore e passione, nasce la nuova azienda. Ai cambiamenti in cantina si aggiungono quelli in vigna. Se è vero che il buon vino nasce in vigna va modificata la strategia di coltura. Occorre aumentare il numero dei ceppi per ettaro riducendo il carico di uve per pianta. Il concetto di base è: rispettare la pianta. Attuare una potatura più corta ed eliminare le uve in eccesso. Questa filosofia della sottrazione in controtendenza con quella della quantità, indirizza l'azienda alla sperimentazione. Al laboratorio confluiscono le conoscenze di chimica, biologia, microbiologia le basi per ottenere un prodotto di eccellenza.

"La chimica la si deve conoscere per non usarla mai", dice Tachis. L'esperienza difficilmente conduce allo sbaglio ma il conforto delle analisi fa la differenza. Tra i tanti segreti che fanno la qualità, ce n'é uno che si chiama armonia. Non racconta di ninfe sfuggenti e seduttive, di miti lontani, di erbe magiche. Racconta di una passione che si tramanda di padre in figlio. Fatta di rigore, di disciplina, di entusiasmo.
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Primi piatti ben conditi, maialetto e agnello arrosto, pecorino sardo di media o lunga stagionatura.

Pasta
Carne
Formaggi
Agnello
Maiale

Nome Argiolas Cannonau di Sardegna Costera 2022
Tipologia Rosso fermo
Classificazione Cannonau di Sardegna DOC
Annata 2022
Formato 0,75 l
Grado alcolico 14.5% in volume
Vitigni Bovale, Cannonau, Carignano
Nazione Italia
Regione Sardegna
Produttore Argiolas
Ubicazione Tenute Costera in agro di Siurgus Donigala, zona Sarais e Sisini.
Clima Altitudine: 220 m. s.l.m. Mediterraneo, inverni miti, precipitazioni limitate, estati molto calde e ventilate.
Composizione del terreno Calcare, frazioni argillose, medio impasto con tendenza a scioltezza, ciottoli di piccola e media dimensione.
Vendemmia Manuale, prime ore del mattino.
Vinificazione Fermentazione - macerazione a temperatura controllata di 28-30 °C per circa 10 2 giorni.
Affinamento Fermentazione malolattica in vasche di cemento vetrificato ed evoluzione in piccoli fusti di rovere per 8 0 mesi. Breve affinamento in bottiglia.
Allergeni Contiene solfiti